PierPaolo Grasso si definisce un “vignaiolo guerriero”. E lo è. Ma è anche un innovatore, ed è soprattutto affiancato da Sara, la giovane moglie con cui condivide ogni scelta, compresa quella della sostenibilità. L’mmagine che gli abbiamo cucito addosso rispecchia esattamente il loro dna: il logo è infatti costituito da due elementi iconici affiancati, un calice/scudo accanto ad una “x”, che sta per determinazione. Nelle label i due elementi vanno poi a combinarsi in visual diversi per vestire ciascun vino con un abito dedicato. E poi c’è il pay-off “VINNOVIAMO”. È un neologismo che abbiamo ideato, e una promessa da mantenere. Al posto della classica carta a fondo bianco, tipica dei vini piemontesi, abbiamo optato per tonalità naturali, più adatte a comunicare originalità e a sottolineare il carattere salubre dei vini. Li producono ai piedi dei vigneti in una avveniristica cantina dalle facciate rivestite di corten: ha il colore caldo e la ruvidità della ruggine, proprio come la carta Rust che abbiamo scelto per vestire i loro top-wine.